Pur rappresentando, con 33.000 ettari di investimento ed una produzione annua pari a circa 1,35 mln di tonnellate, soltanto il 4% del valore della produzione pataticola europea, il valore della produzione italiana si attesta, tra prodotto fresco e trasformato, intorno ad 1.2 miliardi di €.
La coltivazione della patata è diffusa capillarmente nel Paese, anche in quelle aree pedo – climatiche più complesse o economicamente più svantaggiate, dove non esistono valide alternative colturali, alimentando un indotto che contribuisce alla creazione di un numero importante di posti di lavoro. L’impiego ridotto di mezzi chimici, inoltre, consente alla patata di essere già allineata con l’obiettivo posto dalla nuova PAC di accrescere il livello di ambizione ambientale nell’agricoltura UE. Tuttavia, il settore delle patate è stato l’unico, fra i grandi comparti produttivi, a non essere regolamentato da una specifica OCM, costringendo la produzione a confrontarsi con il libero mercato e trovando di fatto nella cooperazione un riparo dalle oscillazioni del mercato ed una protezione per il proprio reddito. Il Regolamento (UE) 2021/2115 estende anche alle patate la possibilità di beneficiare degli aiuti settoriali. Con il DM 480156 del 29 settembre 2022, anche le OP e le AOP pataticole possono presentare i loro Piani operativi.
Sfruttando l’esperienza maturata nel corso degli anni dall’ufficio ortofrutta, Agri Rete Service inaugura nel 2023 un ufficio dedicato che si candida a diventare un riferimento per la definizione delle strategie del comparto pataticolo confederale e una struttura in grado di offrire servizi e know-how a tutte le OP cooperative aderenti. L’ufficio patate nasce per elevare il livello di servizio verso associate e allo stesso tempo rafforzare la capacità di interpretare le esigenze e le peculiarità della cooperazione nei confronti dei vari stakeholders, nonché di erogare servizi in una logica di razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse.